Giuseppe Sala

1° gennaio 2002: arriva l'Euro

Nonostante la retorica di stampo sinistro, l'euro non ci rende più buoni, più amici o più solidali: è semplicemente uno strumento utilissimo agli operatori commerciali e finanziari europei, nonché a chi (come me) viaggia spesso in Europa; per chi non importa/esporta, o per chi non viaggia all'estero, l'euro è solo una seccatura.

Io sono d'accordo sulla moneta unica e mi auguro che in futuro diventi una moneta forte e rispettata, specchio di una società e di una economia che hanno dato le basi alla civiltà occidentale dei giorni nostri.

Tuttavia, sono anche fra quelli che temono l'euro per quello che è realmente allo stato attuale: la punta di penetrazione di un sistema economico-finanziario nel quale conta solo il profitto di pochi, e nel quale la gente comune è vista solo ed esclusivamente nella duplice funzione di lavoratore/consumatore.

L'euro è stato imposto da una tecnocrazia finanziaria-affaristica che nulla ha di democratico e che non ha una base politica ed istituzionale democratica alle spalle (ricordo che la Commissione Europea non è votata dalla gente e che il Parlamento Europeo non può fare leggi).

Quando vedo gioire personaggi come Ruggiero, Ciampi e, soprattutto, Prodi, non posso che aspettarmi solenni fregature! Se l'Europa, invece che un tecnocrazia di stampo massonico, diventasse una Federazione di Stati, forse ...


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