Quelli che rizzano la forca
Dilettanti e fanatici: condanna di piazza invece che garanzie in
Parlamento
Quelli che rizzano la forca con i
girotondi intorno al Senato aspettano semplicemente che il Palazzo di Giustizia
di Milano vendichi la loro sconfitta elettorale.
Gridano contro l'impunità dei
potenti dopo essersi goduta fino allo spasimo la più vasta area di impunità che
la storia italiana ricordi: si sono finanziati esattamente come tutti gli altri
partiti, cioè in modo irregolare o illegale, ma gli altri sono stati
ammanettati, sono stati vessati e pubblicamente linciati, si sono suicidati o
sono politicamente morti, mentre loro hanno vivacchiato del felice compromesso
con il vero potere degli anni Novanta, quello in toga, benedetti da un
presidente della Repubblica che non ha ritenuto dignitoso spiegarci come mai
prendeva cento milioni al mese e come li spendeva.
Con l'aiuto di magistrati
militanti hanno ribaltato governi eletti, hanno messo in piedi esecutivi privi
del consenso elettorale, hanno scosso le basi della convivenza civile, seminato
sfiducia nella giustizia. La loro é una filosofia codina, reazionaria,
genuinamente forcaiola: alle garanzie giuridiche discusse in Parlamento
preferiscono le condanne di piazza al grido di "mafiosi!".
Vogliono impedire che la Corte di
cassazione sia messa in grado di pronunciarsi su una istanza di trasferimento
del processo Berlusconi da Milano a Brescia, motivata dal clima di accanimento
inquisitorio e dal contesto politico in cui si svolge il dibattimento sulla
corruzione dei giudici romani, tra le grida di resistenza al tiranno
pronunciate nelle stesse aule in cui si ascoltano i testimoni e si dovrebbero
valutare le prove.
Hanno tanto rispetto per il
diritto che fanno carte false per impedire alle Sezioni unite della Cassazione,
massima espressione della giurisdizione, di esprimersi in merito a una istanza
di garanzia della difesa.
Dilettanti e fanatici, quelli che
rizzano le forche sono diventati con il tempo campioni della peggiore
antipolitica, esaltano le tecniche da Stato di polizia e le bobine manipolate,
favoriscono una gestione sbrigativa e a trattativa privata delle rogatorie
internazionali, incitano all'abuso della carcerazione preventiva e mandano in
Parlamento, nei collegi blindati, i giustizieri dei loro nemici politici.
Almeno Berlusconi alle Camere ci
manda gli avvocati della difesa, e per salvare se stesso dalla malagiustizia
rende un servizio alla sovranità elettorale degli italiani e alle garanzie
processuali valide per tutti. Benedetti siano il senatore Melchiorre Cerami e
la sua banda.
Premi
Backspace per tornare alla pagina di provenienza, oppure clicca su una scelta
sottostante: